Finalmente i vescovi abbandonano Berlusconi. Ma sarà vero?

di don Paolo Farinella

Allora Berlusconi è stato rinviato a giudizio, direttissima per i gravissimi reati di concussione (abuso di potere per coprire un delitto) e sfruttamento della prostituzione minorile. La decenza vorrebbe che si dimettesse, compiendo l’unico atto sensato della sua vita. Non lo farà perché un corrotto perde tutto il pelo, ma non il vizio. Mai.

Ho sentito in giro proposte del tipo di andare a manifestare a favore dei giudici di Milano: sarebbe un favore a Berlusconi e alla sua cricca. Nessuno deve fare manifestazioni a favore dei giudici; lasciamo che sia la destra eversiva a manifestare «contro» i giudici; nessuno potrà così accusare Milano che vi sia un clima ostile e quindi «fumus persecutionis» per cui i suoi legali potrebbero chiedere di cambiare città al processo. Che i giudici lavorino tranquilli e solo «per acta», il resto si vedrà. Noi invece scendiamo in piazza in difesa della democrazia e della dignità dell’Italia, pretendendo le dimissioni. Che Dio ce ne libri al più presto!

Mubarak, l’amico di Berlusconi, dopo un inutile tentativo di resistere, ha gettato la spugna e si è dimesso. La Svizzera ha congelato tutte le sue ricchezza trafugate agli Egiziani, da trent’anni morti di fame, nonostante le ricchezze immense del loro Paese. Dopo la Tunisia ora tocca all’Egitto e poi seguirà la Libia e poi la Giordania e poi l’Iran e poi lo Yemen e in mezzo Israele trema perché un incendio è scoppiato in Medio Oriente, dovuto ai piromani locali e a quelli occidentali che hanno sempre scherzato col fuoco, sostenendo tiranni e utilizzando la politica estera solo per fare darsi uno strato di belletto passeggero. Tutto il Mediterraneo sta bruciando e ora tutti i nodi vengono al pettine: non avere sostenuto al Palestina ad avere uno Stato indipendente, degno di questo nome ha prodotto una cascata a dominino di cui pagheremo care le conseguenze.

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