Archivio mensile:Febbraio 2012

“Invitiamo la popolazione di Abano a guardare con occhi disincantati…”

Diffondiamo la lettera inviata alla stampa dalla consigliera Lidia Pege, le era stato chiesto un parere in merito al ricorso sul terzo mandato del sindaco.

Ovviamente la lettera non è stata pubblicata.

Vivo ad Abano Terme, dove sono nata e, dove ho percorso la gran parte della mia vita con tratti della vita di molte persone che ho conosciuto, cercando di esser utile, di fare qualcosa che portasse ad una soluzione dei problemi.
Attualmente il mio impegno come consigliera comunale è ancora rivolto alle persone di Abano, persone che dedicano la vita al proprio lavoro, alla famiglia, agli amici, ad aiutare la società: ne sono testimoni le più di 100 associazioni di volontariato attive, cercando di condurre una vita corretta in ogni ambito, chiedendo servizi e non oboli, chiedendo il rispetto delle regole per tutti, vivendole anzitutto in prima persona.

Osservo invece che i punti di riferimento che ora si vogliono proporre nel nostro comune, sono altri e nemmeno rappresentano la novità che si sbandiera: erano i romani che proponevano “panem et circenses”, ovvero cibo e giochi.

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Quale viabilità per Abano?

QUALE VIABILITA’ PER ABANO?
E’ l’interrogativo al quale si tenterà di rispondere nell’incontro di lunedì 27 febbraio 2012 dei CITTADINI per il Cambiamento, in programma alle ore 21 nella sede di via don Minzoni (dietro il Duomo di San Lorenzo).
 
Con l’aiuto del geom. Paolo Sanasi, che ringraziamo sin d’ora per la disponibilità, si parlerà di viabilità cittadina, con particolare riguardo al progetto di unificazione delle circonvallazioni di Abano e Montegrotto
ed alle modifiche alla viabilità interna che l’Amministrazione ha emanato nei giorni scorsi.
 
Siete tutti invitati a partecipare: sono graditi anche gli amici e quanti sono interessati all’argomento.
 
Buona domenica.

Pubblicazione delle determine dirigenziali nell’albo pretorio

Tornando ad una questione affrontata qualche mese fa, ma mai dimenticata, durante un consiglio comunale dove il sindaco disse:”… noi siamo una vera maggioranza, parliamo nelle sedi opportune, non veniamo a discutere in Consiglio Comunale, non ci serve perdere tempo a dialogare o discutere con noi e neanche con voi …” (riferito alle opposizioni) e poi ” … non mi interessa perdere tempo in questo Consiglio Comunale, non mi interessa!“; dove la consigliera Ottaviano giustificò la non pubblicazione delle determine con il fatto che “… ha lo scopo di impedire lo sciacallaggio di dati personali sensibili per mera curiosità, direi a volte patologica.” ; ora veniamo a conoscenza della richiesta di chiarimenti da parte della Prefettura in merito a questa azione dell’amministrazione, nello specifico (come riporta un articolo del Gazzettino) si vuole sapere sulla base di quali normative si è deciso di non pubblicare le determine. Per maggior completezza vi riportiamo il breve articolo comparso mercoledì 8 febbraio. Continua la lettura di Pubblicazione delle determine dirigenziali nell’albo pretorio

Replica al comunicato n. 6 – 2012 del Sindaco di Abano Terme Luca Claudio

Dal comunicato n. 6 del Sindaco di Abano T. Luca Claudio, postato sulla sua pagina Facebook e inviato alle testate giornalistiche locali dalla segreteria del Comune:
…il povero Giampietro Bano. A me personalmente fa pena e so che dietro di lui e di pochi altri ci sono le Famiglie Clan dei TALAMI, dei SANASI e dei BOTTIN e so anche che finchè non spariranno dal territorio aponense, liberandoci (libera nos domine) della loro presenza, Abano resterà in balia del loro potere, lo sappiano anche tutti i cittadini!

Luca Claudio si atteggia a paladino della democrazia ma non riesce a trattenere un linguaggio palesemente intimidatorio: è un evidente segno di poco equilibrio psico-emotivo ma nel contempo rivela il suo modo di intendere i rapporti sociali e politici:
qui comando io e chi disturba il manovratore deve sparire !

Diffama persone come il prof. Federico Talami, che tanto hanno dato alla comunità senza mai fare i propri interessi, e lo fa con offese ed accuse così gravi ed inverosimili da sollevare dubbi quantomeno sulla sua perspicacia politica, perché è immediato il raffronto tra la realtà e la sua astiosa fantasia.

Che egli si “rabbui” per aver letto il ricorso in appello presentato da alcuni cittadini aponensi può anche essere plausibile, ma come dice il proverbio “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

E’ di dominio pubblico la vicenda giudiziaria inerente la legittimità a ricoprire la carica di sindaco per un terzo mandato da parte del sig. Luca Claudio.
Vi è la legge (art. 51 del Testo Unico) che vieta a chiunque di ricoprire per tre mandati consecutivi tale ruolo: ciò nonostante ad Abano Terme il sig. Luca Claudio è stato eletto alla carica di sindaco per un terzo consecutivo mandato.
Un gruppo di cittadini di Abano Terme si è posto la domanda perché mai questa contrarietà alla legge fosse passata inosservata; hanno scoperto tuttavia che la situazione verificatasi ad Abano non era mai stata né proposta né decisa da alcun giudice, per cui non vi erano sentenze in merito.
La loro perplessità è stata chiarita dal prof. Bertolissi, titolare della cattedra di diritto pubblico all’Università di Padova, il quale ha confermato la reale fondatezza della questione.
Questi cittadini si sono dunque rivolti ad un Giudice per avere chiarimenti ed un giudizio, e lo hanno fatto con l’Azione Popolare, strumento previsto proprio dal Testo Unico Enti Locali quale baluardo di democrazia diretta, a tutela del singolo cittadino e della comunità contro gli abusi del potere.
Il 23 Dicembre 2011 il Tribunale di Padova ha emesso una prima sentenza: il sig. Luca Claudio è legittimato a ricoprire un terzo mandato nella carica di sindaco e gli interpellanti sono sottoposti al pagamento delle spese per il disturbo dato! (non in questi termini, ma la sostanza è questa).

Tuttavia questa sentenza, come tutte quelle di primo grado, è appellabile ed è stata appellata da un gruppo ancor più ampio di cittadini, scandalizzati soprattutto dalla condanna alle spese considerata come una “taglia” imposta sull’unico strumento democratico di partecipazione rimasto in capo ai cittadini, tanto più laddove essi chiedevano un semplice chiarimento sulla legittimità del mandato.
Del resto, alla prima notizia sul ricorso vi è stato chi si è alquanto prodigato, con interpellanze e proposte di legge, proprio per ottenere una rapida modifica o una interpretazione favorevole dell’art. 51 del T. U., in modo da consentire all’attuale sindaco di continuare tranquillamente il suo terzo mandato: ciò dimostra che quei cittadini non stavano e non stanno parlando a vanvera.

Ma quei cittadini non hanno fatto nient’altro che il loro dovere: non hanno denigrato il sindaco, né lo hanno considerato delegittimato; non hanno nemmeno reagito alle provocazioni sulla stampa amica del sindaco, anche di fronte a fatti vergognosi e inaccettabili, come quello che ha visto il sig. Claudio costituirsi in giudizio mediante lo stesso legale e con lo stesso atto con il quale si è costituito il Comune di Abano, cioè un soggetto a lui potenzialmente contrapposto: se la sentenza avesse dichiarato illegittimo il sindaco o se il giudice di appello lo farà, come si giustifica l’assistenza dello stesso avvocato ? Chi paga ed in che misura le spese dell’uno e dell’altro ?

Quindi i cittadini che hanno posto la questione non hanno usato metodi mafiosi ma strumenti previsti dalla legge per una questione che ha la sua fondatezza: decide forse Claudio su sé stesso ?
Ci sarà dunque un nuovo giudizio e vedremo se il suo mandato è legittimo !

Nel frattempo il sindaco continui a fare del suo meglio per bene amministrare questa città.
Non tenti di intimidire i suoi cittadini con proclami che ricordano il ventennio.
Ci fa specie sentire persone dire “io ho paura di espormi perché quell’uomo è vendicativo”,o “quell’uomo mi fa paura.

Non era mai successo in Abano. Questa è una città libera e non sarà certo lui a farci paura.
Il ricorso è stato fatto anche per dire ai cittadini non abbiate paura !

In questi pochi mesi di amministrazione Claudio ha letteralmente eliminato ogni forma di partecipazione alla gestione della cosa pubblica: ha stravolto lo statuto comunale abolendo pressoché tutte le commissioni consiliari, unico momento di informazione e compartecipazione dei gruppi consiliari; nel consiglio comunale si fa forte di una maggioranza silenziosa ma obbediente, che non interferisce sulle sue decisioni; alle proposte o interrogazioni delle minoranze non si degna nemmeno di rispondere e se lo fa usa modi e termini che definire incivili è un eufemismo; ha allungato i tempi per consegnare la documentazione richiesta da consiglieri comunali di minoranza, tanto che a volte non riescono ad esprimere un giudizio approfondito su ciò che devono deliberare.
Tutto ciò manifesta chiaramente la volontà di nascondere il suo operato, ed è lecito quindi chiedersi perché lo fa e quali interessi abbia; chi opera bene lo fa alla luce del sole e non ha paura dei controlli dei consiglieri, tanto più che questo costituisce il loro preciso dovere, imposto dalla legge!
Invece per l’attuale sindaco il manovratore è stato eletto dal popolo e perciò fa quello che gli pare.
Non è proprio così: il sig. Claudio (almeno per ora) è il sindaco di tutti i cittadini di Abano e deve operare con onestà e secondo legge.
Deve allargare e non limitare la partecipazione dei cittadini di Abano alla gestione del comune.

E non ci venga a raccontare le panzane del suo ex vicesindaco di Montegrotto.
Costui, a fronte della richiesta di documenti avanzata da un consigliere di opposizione, ha dichiarato pubblicamente che il tempo che questo consigliere fa perdere ai dipendenti comunali solo per la ricerca e la fotocopia dei documenti richiesti costerebbe al comune 1.500 euro, peraltro con ciò dimostrando che la democrazia è meglio non esercitarla perché è un inutile costo.
No sig. sindaco, la democrazia con le sue leggi e le sue norme è allo stato attuale la migliore forma di governo che noi conosciamo, e ci sono anche gli strumenti per ovviare a qualsiasi spesa.
Renda trasparente il suo operato, metta in rete a tempo e costo zero tutte le delibere del consiglio comunale, tutte le delibere di giunta, tutte le determine dei dirigenti (dove peraltro si vedrebbe l’impegno economico). Tutto ciò renderebbe oggi nulla ogni richiesta di documentazione perché tutti consiglieri comunali e soprattutto i cittadini potrebbero accedere a tutte le informazioni.
Dopotutto sta amministrando non soldi suoi, ma soldi della città.
Purtroppo dà la sensazione di operare in senso inverso.
Non abbia paura il sig. Claudio! Renda di “vetro” questa amministrazione e che tutti possano vedere la sua buona amministrazione e se ritengono le possano dare dei consigli per non sbagliare.

Quanto al terzo mandato, in ogni caso, io sono convinto che tornerebbe utile a tutti, come avviene in quasi tutte le istituzioni dei paesi democratici, che anche Claudio si assoggettasse ad un periodo di riposo, onde evitare che il suo impegno amministrativo al servizio della città si trasformi in un “lavoro” remunerato dalla città. E’ anche per questo che è stato previsto dal legislatore un periodo amministrativo per non più di due mandati consecutivi.

In ogni caso gli mando i migliori auguri possibili.

Raffaele Bottin
Coordinatore del direttivo del Gruppo “ Uomini e Donne- Cittadini per il Cambiamento” di Abano Terme

P. S.
1) Quanto alle gratuite offese da Claudio rivolte anche agli altri amici (Bano Giampietro per primo) diffamandoli pubblicamente con il suo comunicato n. 6, meritano la giusta risposta. Così avrà modo, visto che tanto ci tiene, di vederli in Tribunale.
2) Voglio inoltre ringraziare Claudio di aver accomunato il mio cognome a quelli di Talami (immagino il prof. Federico) e di Sanasi (immagino il geom. Paolo): non nascondo che è stato per me un grande onore, forse non meritato.
3) Lo trovo superfluo, ma preciso che dietro al nostro Gruppo non ci sono clan, lobbies, finanziatori, etc..

I luminari del diritto sul caso Luca Claudio «Ombre sul terzo mandato»

Sul Gazzettino si riprende l’articolo apparso su Il Sole 24 ore a firma di Vittorio Italia a proposito del terzo mandato del sindaco.

 

(L.P.)Avere i riflettori nazionali puntati, nel bene e nel male, non gli ha mai dato fastidio. Non potrà quindi che essere ancora una volta lusingato, Luca Claudio, constatando che il caso del suo terzo mandato consecutivo di sindaco, avvalorato di recente dal Tar, dopo un ricorso presentato da un gruppo dei cittadini, stia adesso scomodando i luminari del diritto amministrativo. La sua vicenda è infatti diventata un caso di scuola nelle riviste specializzate. Peccato che gli specialisti in questione ritengano poco persuasiva la motivazione con la quale il Tribunale ha legittimato la sua terza fascia tricolore. Operando, al loro avviso, secondo una interpretazione restrittiva della norma. «La decisione dei giudici – spiega infatti il giurista Vittorio Italia – non ha considerato che la qualificazione giuridica del territorio è oggi cambiata rispetto al passato. E che ci sono molti rapporti giuridici che superano la semplice circoscrizione comunale. I diversi elementi comuni sia economi che sociali, dovrebbero quindi essere considerati adeguatamente per valutare l’ineleggibilità». Proprio della lezione dello specialista, del resto, tiene conto il ricorso al Consiglio di Stato presentato dagli avvocati Mario Bertolissi e Giovanni Brusatin. La loro controffensiva alla disposizione del Tar, ha fatto infuriare il primo cittadino che ha parlato di azione di sbarramento nei suoi confronti sostenuta da «poteri forti». I ricorrenti si limitano invece a far presente, non solo che lo spirito della legge sulle autonomie locali va interpretata adeguatamente per evitare fenomeni come la «deriva plebiscitaria» ed il «notabilato», aprendo cosi la strada al professionismo della politica. «Sono fenomeni – spiega il ricorso – che si riferiscono ad un territorio caratterizzato dall’unificazione dei servizi più rappresentativi in ambito economico e sociale. E da ultimo fortemente inciso, proprio per volontà del sindaco, dall’unificazione di servizi amministrativi e figure professionali interdipendenti fra le Amministrazioni di Abano e Montegrotto». Premesse che rendono la partita aperta davanti all’esame dei magistrati d’appello.
  

In realtà i luminari si sono interrogati anche in precedenza: diffondiamo un articolo del 2001 di Ernesto Bettinelli.

Contestati i 1000 € per “La Fenice”

Dal sito del Gazzettino
Ormai tutti i cittadini di Abano hanno ricevuto il primo numero del nuovo giornalino comunale “La Fenice”. Qualcuno non l’ha solo sfogliato distrattamente. L’ha sottoposto ad una più attenta analisi di contenuti riscontrando alcune anomalie: copia incolla da un’altra testata, pubblicazione di comunicati stampa datati e già ampiamente diffusi, qualche errore. Ad esempio nel giornalino c’è un articolo sull’incontro del sindaco con tre cittadini, ex internati, insigniti della medaglia d’onore dal Prefetto. Lo stesso testo, con un capoverso in più, era pubblicato nel numero 96 del periodico Informabano. Identica anche la foto a corredo. Nella Fenice, distribuita tra fine dicembre e inizio gennaio, trovano spazio notizie sulla conclusione di un corso per pizzaioli, un comunicato di fine ottobre, e sulle attività di ginnastica, acqua gym e yoga per adulti organizzate dal Comune, un comunicato di metà settembre.
Il periodico comunale presenta poi delle interviste agli assessori della giunta Claudio. Sul fronte degli errori scambia le deleghe degli assessori Luca Bordin e Claudio Benateli, fa diventare «Brembana» Villa Bembiana. «Mi chiedo se 1.000 euro a numero, il lavoro di quasi un mese per molti di noi, sono soldi non proprio investiti al meglio per il risultato ottenuto« afferma Luigi Calore, membro del direttivo della civica d’opposizione Cittadini. Il costo citato, però, è solo quello del compenso del direttore del giornalino comunale. Si devono aggiungere anche i versamenti previdenziali e i costi di stampa. A questi ultimi, spiegò il sindaco, si avrebbe tentato di fare fronte con le inserzioni sul giornale. Sono solo tre nel primo numero. «C’è anche un servizio su uno specifico micronido privato. Non sembra una pubblicità, sembra un caldo suggerimento visto che la struttura è «autorizzata dal Comune di Abano Terme». «Non c’era davvero altra idea per il giornalino che riproporre cose già uscite?» osserva sorpreso Calore.