Archivio mensile:Aprile 2013

Legambiente:Villa Mocenigo..avanti col centro commerciale

Roma protesta giardini villa massimoLa levata di scudi da parte di molte personalità del mondo culturale italiano e non solo italiano contro i centri commerciali previsti a ridosso di villa Mocenigo, nel comune di Abano Terme, e di Villa Dolfin-Dal Martello e del castello del Cataio, nel comune di Due Carrare, ci faceva sperare in un ripensamento da parte dei rispettivi sindaci.
Così non è stato, almeno da parte del comune di Abano che ha respinto tutte le osservazioni presentate da molte associazioni di categoria (ASCOM, Confesercenti, Unione Provinciale Artigianato), da associazioni ambientaliste e culturali (Legambiente Padova, Italia Nostra, WWF), dal Comitato difesa dei colli Euganei e da singoli cittadini, ed ha approvato la variante urbanistica che accelera la formazione del piano attuativo per la realizzazione del centro commerciale.

Il comune si è difeso rivendicando il rispetto formale delle norme urbanistiche (rispetto che peraltro lascia ancora fondati dubbi) senza cogliere che il problema non è tanto di procedura quanto di merito delle scelte urbanistiche.

La variante, non solo ha confermato la localizzazione del centro commerciale a ridosso di Villa Mocenigo, senza avere il buon senso di ridiscuterla all’interno del PAT (Piano di Assetto del Territorio) in via di formazione, ma addirittura ha modificato le norme di attuazione del vigente piano regolatore per agevolare i privati nella redazione del piano di lottizzazione.
Si tratta di una scelta che, come denunciato da ASCOM, Confesercenti e UPA, compromette l’esistenza del commercio di vicinato, che è una delle componenti fondamentali del tessuto connettivo dei nostri centri urbani, ma soprattutto è una scelta contro la bellezza del paesaggio veneto e delle sue ville. È una scelta di barbarie.

Il sindaco Luca Claudio e la sua giunta non comprendono il danno che stanno recando al territorio, alla sua storia, ma anche al suo futuro e persistono nello strabismo, per cui lo sviluppo economico passa necessariamente attraverso la trasformazione dei suoli non edificati, senza vedere che vi sono altre vie praticabili e che l’ambiente ed il paesaggio sono risorse da non sprecare.

Pur di favorire la realizzazione di un insediamento commerciale ingiustificato e lesivo del contesto figurativo di villa Mocenigo, non si esita nemmeno a mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini. La variante alle norme di attuazione al P.R.G. relative alla lottizzazione del centro commerciale, infatti, oltre ad altre contestate scelte, elimina la condizione che subordina il rilascio del certificato di agibilità della grande struttura di vendita alla realizzazione del collegamento tra le circonvallazioni ovest ed est di Abano.

Con riferimento a tale scelta Legambiente ha chiesto che fosse previamente verificato, con uno studio firmato da professionista abilitato, se il collegamento viario fosse opera di urbanizzazione funzionale al nuovo centro commerciale. In questo caso l’agibilità non avrebbe potuto essere concessa in assenza della sua realizzazione.

La sconcertante risposta del comune è stata che “questo aspetto è estremamente delicato in quanto costituirebbe un onere economico rilevante per l’ente pubblico che viene privato anche della sua autonomia decisionale circa la scelta dei tempi e modi di realizzazione dell’opera, solo per dare attuazione ad un centro commerciale privato.” In pratica si dice: siccome non siamo in grado di realizzare le opere di urbanizzazione di mia competenza, non posso limitare l’intervento privato, anche se di quelle opere si ha bisogno per non creare un impatto viabilistico negativo e forse anche pericoloso.

La sicurezza dei cittadini viene messa in secondo ordine rispetto all’interesse dei privati! Contro simile modo di ragionare non può che esserci una dura opposizione. Le associazioni ambientaliste e culturali facciano fronte comune con quelle di categoria e contrastino, nelle competenti sedi giudiziarie e fino all’ultimo grado di giudizio, l’arroganza di questo sindaco.

Lorenzo Cabrelle – Legambiente Padova

25 Aprile 2013

 ABANO TERME, 25 Aprile 2013

Festa della Liberazione

La festa della Liberazione cade a liberarci dalla tentazione di tirarsi fuori, affidare il timone delle scelte e della guida pubblica alla casualità; a liberare il futuro da interessi personali e tentativi di riedizioni di pratiche e culture politiche che hanno mortificato, diviso e gettato nella disgregazione l’Italia.

E’ soprattutto un monito contro ogni forma di degenerazione morale e politica e contro ogni rischio di populismo e autoritarismo.

Il 25 aprile è un grande richiamo alle cittadine e ai cittadini a tornare ad incontrarsi, riflettere insieme: in una parola a partecipare e ridare ossigeno a una democrazia sempre più calpestata.

E’ un monito a chi ha il dovere costituzionale di amministrare e di garantire diritti: non sono più tollerabili condotte che non siano trasparenti e responsabili…

(tratto dall’appello dell’ANPI 2013)

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FESTA DELLA LIBERAZIONE,

 

BASTA PODESTA’

(DI IERI e DI OGGI)

ED AI

LORO CORTIGIANI! 

Sul Consilgio Comunale

Dalle ore 21 di venerdì 19 aprile alle 5 del mattino di sabato 20 aprile…

Tanto è durata la discussione in Consiglio Comunale della Variante n. 42 che

· decreta il via libera al nuovo centro commerciale a nord della Città,

· che toglie i già esigui argini alla condominizzazione di Abano Terme,

· che segna la trasformazione dei centri termali, mettendo a rischio il modello alberghiero-termale del bacino euganeo, con gravi conseguenze anche occupazionali.

Discussione..?

No! certo discussione non è stata: le otto ore sono servite per la semplice lettura dei documenti (osservazioni e contro deduzioni dell’Uff. tecnico) e per permettere ai consiglieri di minoranza gli interventi di merito previsto dal Regolamento. In tutto questo tempo nessun consigliere della maggioranza ha sentito il bisogno di spiegare al Consiglio e soprattutto ai cittadini le ragioni per le quali ad uno ad uno hanno respinto le osservazioni presentate da alcuni consiglieri comunali, da alcune associazioni di categoria del territorio (UPA; ASCOM; CNA; CONFESERCENTI). Da alcune libere associazioni del Comune, da alcuni cittadini e da associazioni ambientalistiche e culturali (Lega Ambiente, Italia Nostra, WWF Colli Euganei..). 29 osservazioni, tutte a dire che le variazioni normative che si vogliono introdurre mettono in serio pericolo il futuro dei commercianti, ma anche la qualità della vita dell’intera città e dei suoi cittadini. Tutte a dire, peraltro, che gli atti approvati sono illegittimi perché assunti in assenza del previsto documento di programmazione urbanistica (Piano di Assetto del Territorio).

Ma la maggioranza “muta” del Consiglio, non ha avuto esitazioni nel “levare al cielo la manina” per approvare questo scempio senza dire una parola per motivare questa scelta.

Cos’altro dire se non che di VERGOGNA dobbiamo parlare..

Gian Pietro Bano