Archivio mensile:Febbraio 2017

«No, niente profughi ad Abano»

Barbierato presenta la sua candidatura a sindaco: «Città ospitale, ma va tutelata la sua economia»

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(Federico Franchin )
“Uno de noaltri”. Lo slogan, annunciato venerdì sera in un gremito Cinema Teatro Marconi, è di Federico Barbierato, candidato sindaco con tre liste a suo nome e l’appoggio di Pd e Cittadini per il Cambiamento. «La gente mi ferma e mi dice in dialetto te si uno de noaltri», ha detto alle 400 persone giunte per assistere alla sua prima uscita ufficiale. «Ad Abano mi conoscono tutti come “Frutta”. Da sempre sono un pratico e non un teorico. Dobbiamo recuperare la reputazione che Abano ha perso. Dimostreremo che si può lavorare in legalità e trasparenza».
È stato uno show. Dall’accoglienza ai tanti presenti, ai quali ha voluto stringere la mano uno a uno, alla presentazione spumeggiante alternando l’italiano al dialetto. Da subito Barbierato ha conquistato la gente, che l’ha applaudito più volte. «Parecchi scavano nella mia vita privata e passata, dandomi prima di esponente di An, poi del Pd. In realtà io non ho mai avuto tessere politiche e sono sceso in campo mettendoci la faccia per un gruppo che ho scelto io. Ho scelto persone e programmi e chi vuole etichettarmi porta avanti concetti da vecchia politica».
Incalzato da un paio di esponenti del comitato “Abano dice No”, il candidato è stato chiaro e incisivo sulla questione profughi. «Abano è una città turistica che fa 1.800.000 presenze e ha 3.200 addetti. È necessario un progetto per evitare l’arrivo dei profughi al Primo Roc. Quella caserma è un pericolo. Dobbiamo creare la cittadella della sicurezza, ma anche servizi per la comunità. Dobbiamo tutelare l’economia del paese. L’ho detto al prefetto e lo ripeterò come un disco rotto: Abano è una città accogliente, dove devono però stare bene tutti».
Sui giovani: «Sono il presente di Abano e necessitano di spazi. Una città deve saper integrare giovani e anziani. Tra marzo e aprile organizzeremo un momento di orientamento al lavoro per i giovani, ai quali dedicheremo tra l’altro una lista specifica. Abano ha la fama di essere una città per vecchi? Dobbiamo essere noi a cambiare il modo di proporci».
Immancabile il focus sul turismo. «Dobbiamo valorizzare quello che abbiamo. Il problema non sarà fare presenze, ma far spendere le persone, portando una clientela medio-alta ad Abano. Il benessere per i turisti è dato anche da strade senza buche e non dalle strisce pedonali colorate dove i clienti si perdono. Veniamo da 5 anni di illusioni date da una lista civica, che non è stata quindi meglio dei partiti».
«Ci sono 2 milioni e mezzo di imposta di soggiorno», ha aggiunto. «Facendo un paragone calcistico, dobbiamo essere la Juve, l’Inter e il Milan e non l’Avellino. Dobbiamo sempre lottare per vincere il campionato e non accontentarci della salvezza. Servono emozioni e buona volontà. Per realizzare tutto questo ci sono dei fondi regionali, nazionali ed europei che potremo portare a casa. Questa è l’ultima chiamata per Abano. Non per niente ho scelto candidati competenti, che sappiano leggere un bilancio. Ho scelto di mettermi in gioco e mi dicono che sono un matto. Se sarò eletto rimarrò quello che sono sempre stato. Entro un mese definiremo il programma ascoltando la gente. Vanno stanziati fondi per il sociale, le scuole che cadono a pezzi. Tolleranza zero verso chi rovina i parchi e la nostra città. Intensificheremo la sicurezza. Manifestazioni? Spazio a eventi per bambini e di qualità. Non mi arrendo all’idea che possa saltare l’edizione del Torneo di calcio».


Chi è. Direttore di Ascom e tifoso del Padova

(f.fr.)
Federico Barbierato, 47 anni, si presenterà alle prossime amministrative con una lista a suo nome, un’altra formata da giovani e una terza di sportivi. Ha già incassato l’appoggio di Pd e della civica “Cittadini per il Cambiamento”. Sposato con Laura, ha due figli gemelli di 6 anni. Ha lavorato nelle assicurazioni, negli alberghi, come coordinatore delle risorse umane del gruppo Gb. Attualmente è direttore generale dell’Ascom, dalla cui carica si è sospeso. Laureato in Legge, ha frequentato il liceo classico Tito Livio a Padova. Ha prestato servizio civile per la cooperativa Nuova Idea ed è tifosissimo del Padova.

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26 febbraio 2017

«Pericoloso ridurre il Parco»

Il Bacino idrominerario prende posizione

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(Al.Ma.)
La Gestione unica del bacino idrominerario omogeneo dei Colli Euganei (Gubioce) dice no alla riduzione dell’estensione del Parco Colli. Lo fa con una lettera inviata al governatore Luca Zaia e agli assessori competenti sulla materia. Non è una presa di posizione leggera perché l’ente, di derivazione regionale, ha per suoi associati i titolari delle concessioni minerarie di estrazione dell’acqua termale e il suo compito è la salvaguardia della risorsa idro­termale. «Dalle leggi regionali, al Piano di utilizzo della risorsa termale (Purt), si ricava l’esistenza – spiega nella lettera il presidente Gubioce, Aldo Buja – di un vero piano ambientale di salvaguardia della risorsa, delle aree di riserva naturale, delle aree a parco e delle aree agricole con destinazione a coltura, inclusivo dei comuni di Abano e Montegrotto, Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Due Carrare, Galzignano Terme, Monselice, Teolo e Torreglia».
La scelta di ridurre il parco potrebbe avere conseguenze irreparabili per il termalismo euganeo, si sottolinea nella lettera. Le falde termali si trovano all’interno dei suoi attuali confini. Dal Lago della Costa di Arquà Petrarca (sito Unesco), proviene l’argilla azzurra utilizzata da oltre 100 aziende del bacino nelle cure termali. «Enti locali, comunità, associazioni, privati – afferma Aldo Buja – hanno tutti il diritto-dovere di esprimersi su interventi che incideranno sull’area geografica nella quale vivono e operano. Dopo una serie di osservazioni la conclusione del Gubioce: «Vi richiediamo un approfondito confronto con l’ente Gestione Unica del BIOCE prima di procedere a qualsiasi modifica del piano ambientale, al fine di rendere compatibile l’iniziativa regionale con gli interessi economici collettivi da noi rappresentati».

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26 febbraio 2017

“L’obiettivo? Risolvere i problemi”

Federico Barbierato si è presentato davanti a 400 cittadini

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«Contano i programmi e le persone. La nostra città è in una situazione drammatica”

(Alessandro Mantovani)
«Contano i programmi e le persone». Su questo concetto ha insistito Federico Barbierato, candidato sindaco di Partito Democratico e Cittadini per il Cambiamento, ieri sera al Teatro Marconi in occasione dell’incontro pubblico in cui si è presentato ai cittadini e di fatto ha dato il via alla sua campagna elettorale. Circa 400 gli aponensi presenti nel cinema. Barbierato li ha praticamente salutati uno a uno sulla porta della sala. «Sono un candidato civico. Anche Luca Claudio lo era, ma guardate cosa ha fatto – ha detto Federico Barbierato – Il fatto è che contano le persone e i programmi. La nostra città ha bisogno di competenze ed esperienze perché è in una situazione drammatica». Per sottolineare l’attitudine a risolvere problemi e alla mediazione ha fatto ricorso alla sua esperienza professionale di direttore generale Ascom Padova, lavoro da cui si è già autosopeso: «Nella mia esperienza lavorativa ho avuto a che fare con amministrazioni di tutti i colori; di destra, di centro e di sinistra. L’obiettivo con chiunque, però, è sempre stato la concretezza, il risolvere i problemi. Con questo stesso approccio intendo amministrare Abano». Le elezioni della prossima primavera rischiano di essere pesantemente condizionate, come quelle dell’anno passato, dal tema profughi: «È una tematica che ad alcuni è comodo che ci sia. Ma va detto subito che il I Roc non può essere centro di accoglienza. Perché non lo diventi mai bisogna che il Comune acquisisca il complesso dall’Agenzia del Demanio e sulla base di un progetto condiviso lo destini a funzioni utili per la città». Il quarantasettenne aponense doc, che in qualche momento ha preferito il dialetto, ha ribadito di essere esterno ai partiti «È in corso una ricerca per trovare se ho precedenti esperienze politiche, per mettermi una etichetta. Mi spiace, rimarranno delusi. Non ne troveranno. Questo bisogno di mettere etichette, però, è proprio il segno della vecchia politica. Di chi guarda a quelle piuttosto che ai contenuti. Di chi crea contrapposizioni ideologiche che alla gente non interessano più». Durante la serata Barbierato ha sottolineato come saranno organizzate le sue truppe alle elezioni; «Sarò sostenuto da una lista civica, poi ci saranno quelle delle forze politiche che mi appoggiano: Pd e Cittadini. Infine altre due liste espressione del mondo dello sport e dei giovani».

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25 febbraio 2017

Barbierato scende in campo. «Profughi, Abano va tutelata» (Il Mattino)

Ufficializzata la candidatura: «Convergenza sul programma con Partito Democratico e Cittadini per il Cambiamento. Oltre a quella a mio nome anche altre due civiche»

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(Matteo Marian )
«È già accaduto nella mia vita professionale. Oggi tutti mi dicono che sono matto a lasciare la direzione dell’Ascom (l’associazione provinciale dei commercianti, ndr) per candidarmi a sindaco di Abano. Ma non si può solo stare alla finestra a guardare: per il futuro di Abano è arrivata l’ultima chiamata».
Federico Barbierato, chi l’ha convinta a scendere in campo?
«Ho due figli e vivo da sempre ad Abano, non voglio lasciare loro una città fantasma. La prossima amministrazione avrà la responsabilità di avviare un processo di rilancio non più rinviabile: in caso di fallimento, e dopo tutto quello che è accaduto, non ci sarà più scampo al declino».
Corre per il centrosinistra?
«La mia è una candidatura civica, mi presenterò con la lista Federico Barbierato sindaco. Ho parlato con molti attori della società civile, economica e politica di Abano e su temi per me imprescindibili ho trovato una convergenza con alcuni gruppi».
Quali?
«Con i Cittadini per il Cambiamento, il Partito Democratico e poi ci saranno altre due liste civiche. Una legata allo sport e l’altra ai giovani, con volti nuovi ma molto conosciuti ad Abano. Venerdì prossimo ci sarà la presentazione ufficiale al cinema Marconi».
Non c’è il rischio di alimentare una frammentazione già piuttosto spinta nell’area di riferimento?
«Io, da civico, ho lavorato per unire sui temi. E la convergenza raccolta penso sia importante. Per il resto non ho mai avuto tessere di partito».
L’ex candidata sindaco del centrosinistra, Monica Lazzaretto, così come anche Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi, potrebbero scendere in campo…
«Io vado avanti per la mia strada. Con Lazzaretto non ho avuto alcuna interlocuzione, incontrerò invece Federalberghi. Penso possano condividere la necessità di difendere l’economia turistica termale».
Parlava di punti programmatici, quali sono?
«Abano deve essere riorganizzata e rilanciata. C’è un patrimonio enorme da valorizzare, bisogna tornare ad avere 2,5 milioni di presenze turistiche all’anno come alla fine degli anni Ottanta».
Partendo da cosa?
«Banalmente dal fatto che i problemi vanno affrontati e risolti e non lasciati lì o alimentati ad arte per raccogliere consenso. E mi riferisco in particolare alla questione profughi».
Qual è la sua convinzione sull’accoglienza?
«Abano è una città turistica e va tutelata. Questa sarà la prima cosa che dirò al prefetto. Detto questo è evidente che sul Primo Roc di Giarre non possiamo restare in attesa degli eventi. Va progettata e avviata una riqualificazione di quello spazio con servizi di pubblica utilità prevedendo anche la cittadella della sicurezza con lo spostamento della caserma dei carabinieri. Su questo mi farò aiutare dal Bo per mettere in campo proposte realizzabili».
Perché il turismo termale non è più così trainante?
«Abano deve diventare la città del benessere e non solo delle terme. L’offerta è cresciuta con l’idea che dentro all’albergo il turista dovesse trovare tutto. Oggi, invece, non è più così. Il turista chiede di poter vivere il territorio a tutto tondo e bisogna adeguare l’offerta».
Rilancio del turismo e sicurezza vanno a braccetto?
«Certo, ma non sono gli unici due fattori competitivi. Serve progettualità per riuscire ad allungare la stagione turistica. Ad esempio il torneo di calcio Città di Abano deve tornare. Ma è necessario anche il controllo del territorio: il progetto della polizia di quartiere appena partito è buono e va rafforzato».
Altre priorità?
«Va affrontata la condizione strutturale delle scuole che, ad Abano, è precaria. Bisogna dare tranquillità ai ragazzi e alle loro famiglie».
Come si regolerà con il suo incarico all’Ascom?
«Per statuto l’incompatibilità si configura solo al conseguimento della carica come sindaco o assessore. Io ho deciso di autosospendermi prima».


Aponense doc. Dal 2007 guida dei commercianti

Federico Barbierato si autodefinisce un «aponense doc». Quarantasette anni, sposato con due figli, è cresciuto e vive ad Abano. Elementari e medie nella centro termale dove i genitori avevano un negozio di frutta e verdura. Poi, per le superiori, la scelta del liceo classico Tito Livio. «Eravamo in pochi, all’epoca, a frequentare da non residenti in città il ginnasio di Riviera Tito Livio». Terminato il liceo, l’iscrizione al Bo a Giurisprudenza. Dopo la scomparsa del padre, «avevo 22 anni», la scelta di passare all’università di Ferrara per riuscire ad arrivare alla laurea da studente-lavoratore. «C’era il negozio di famiglia da mandare avanti e la necessità di arrotondare con altri lavori saltuari. Ho lavorato negli alberghi, ho fatto l’aiuto porta fango. Insomma non mi sono tirato indietro …» ci scherza Barbierato. Il primo impiego in un’assicurazione, poi l’assunzione all’Ascom, all’ufficio legale. Tempi duri in associazione sfociati poi in un’indagine. Così nel 2004 Barbierato accetta la proposta del gruppo GB Holtes di Abano come direttore delle risorse umane. Ci resta un anno, poi torna in Ascom come direttore di Ascom Servizi. Ad aprile 2007 diventa direttore generale dell’associazione.

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19 febbraio 2017