L’URBANISTICA PER LA SALUTE

Obiettivo fondamentale del programma è proteggere quello che resta di territorio verde ed agricolo. Per tale motivo è necessario puntare alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente piuttosto che all’espansione di nuove costruzioni in aree sinora non edificabili.

Urbanistica, ambiente, salute, consumo del territorio: non si può parlare di uno solo di questi aspetti senza coinvolgere gli altri. E’ quindi imprescindibile affrontarli insieme in un equilibrio che li preservi, li mantenga e li consolidi in modo armonico. Per far questo riteniamo occorra:
1.Salvaguardare il più possibile le fasce verdi.

2. Tutelare le grandi aree a verde che sinora sono state conservate grazie alla loro destinazione a campi da golf (S. Daniele e ex Sgaravatti a Giarre) eliminando qualsiasi compensazione edilizia.
3. Mettere a sistema i 27 parchi esistenti, collegandoli tra loro, con percorsi pedonali e piste ciclabili che rendano sicuri gli spostamenti nell’area termale. Nel sistema vanno inseriti i 3 colli che si trovano in territorio comunale o ai suoi confini (S. Daniele,

Monteortone, Monterosso), tutti dotati di una sentieristica da rendere totalmente usufruibile.
4. Realizzare un anello di distribuzione del traffico veicolare di bacino, mediante un Piano della mobilità, realizzato insieme con Montegrotto, Teolo e Torreglia, in maniera da avviare a soluzione le questioni aperte, in particolare:
Il collegamento Abano/Montegrotto lungo la direttrice ad ovest eliminando l’ipotesi del collegamento diretto.
Il raccordo stradale tra le tre zone artigianali ed industriali

L’unione tra la circonvallazione ovest (via Dei Colli) e la circonvallazione est (via Primo

Maggio) ora che sono state realizzate le due bretelle di collegamento con curva Boston.

– La costruzione in via Flacco di un nuovo ingresso alla città, mediante costruzione di un ampio parcheggio ed di un’adeguata infrastruttura stradale.
E’ INOLTRE NECESSARIO:

Ripensare i Comparti centrali

A questo proposito bisogna sottolineare che il progetto è stato ampliamente modificato seguendo gli interessi unicamente del RES. Sarà necessaria una rivalutazione complessiva, tenendo conto anche delle legittime esigenze dei piccoli proprietari e soprattutto del fatto che per Abano è prioritaria la riqualificazione del Centro Storico (Viale Matteotti in prospettiva di un collegamento con il Viale delle Terme).
Va cancellata l’ipotesi di un nuovo centro commerciale nella Piazza Mercato

Progettare per aree il recupero e la valorizzazione di zone obsolete, poco funzionali e o abbandonate: quartiere Pinazza, area di piazza Mercato, comparto della stazione ferroviaria, l’area della caserma ex 1° ROC. E’ evidente che il recupero non potrà essere soltanto edilizio, ma occorre prevedere una ricomposizione urbanistica dell’area e la realizzazione dei servizi funzionali.
Praticare il social housing (edilizia sociale) nelle aree da recuperare e valorizzare. Questo significa che l’edilizia convenzionata, rivolta soprattutto alle giovani coppie e l’edilizia sovvenzionata destinata a chi vive con basso reddito, vanno inserite nel contesto della trasformazione dell’esistente e/o di quanto è già dedicato all’edificazione, in maniera che vi sia integrazione tra l’edilizia di mercato e quella assistita. Il comune potrebbe

favorire la trasformazione dell’esistente senza gravare con oneri o addirittura fornendo contributi economici o di altra natura ad esempio istallando impianti fotovoltaico ( così da ottenere vari obiettivi: ringiovanimento della popolazione, minor spreco del territorio, risparmio energetico…)
Definire la destinazione degli alberghi chiusi da tempo e che non potranno più ospitare attività termali di tipo tradizionale. Per questi non è possibile stabilire a priori i criteri di trasformazione. Essi saranno svalutati caso per caso, privilegiando comunque l’uso termale e la pubblica destinazione. Va eliminata da subito l’equazione contenuta nel PAT di un’automatica trasformazione in residenza, per passare ad una schedatura attenta degli alberghi, oggi chiusi, pianificando trasformazioni che mettano al centro l’utilità pubblica oltre la convenienza economica del singolo operatore.
E’ evidente la necessità per il Comune di imporsi sui proprietari garantendo loro la possibilità di abbattere (fornendo loro un certificato urbanistico che garantisca la cubatura per un certo numero di anni, naturalmente sull’utilizzo di detta cubatura si ragiona caso per caso, fatto salvo il principio che ogni scelta deve essere compatibile con la destinazione termale-turistica della città) o di mantenere in ordine le strutture in modo da non avere “scheletri” orrendi in città.

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